Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Search

Io non ho vergogna

Mona Lisa Tina, Io non ho vergogna, 2014
Performance
Teoremi Performance Festival, Genova
ph Vanis Dondi

Io non ho vergogna è un’azione pensata per il coinvolgimento del pubblico, in relazione al tessuto urbano.

Il progetto verrà attuato in modo specifico in due luoghi distinti: Piazza San Giorgio e Porto Antico, ma prevede anche brevi soste/passaggi presso locali pubblici e vicoli che si incontrano lungo le due location. I luoghi presuppongono una forte interrelazione tra di loro per la riuscita del progetto.

Sono seduta al centro della Piazza San Giorgio, pronuncio un testo sul tema della vergogna. Esso propone riflessioni legate all’identità come espressione di sé e all’ incapacità di reazione di fronte ad alcuni comportamenti che il mondo esterno a volte ci comunica senza darci la possibilità di difenderci e quindi amplificando un senso di impotenza che blocca la nostra crescita emotiva e psichica. Infatti, quando si costringe qualcuno a vergognarsi lo si umilia. È un modo di spogliare l’altro di ogni dignità, di isolarlo in quanto colpevole e indegno della nostra considerazione.
Per fortuna, sappiamo che la vergogna, come emozione, esprime due facce della stessa medaglia: la prima conduce all’annullamento e alla perdita di sé, l’altro invece può dare inizio a un processo di riflessione e di ricostruzione del sé.

Il progetto è incentrato proprio sul dialogo ambivalente di questi due contenuti. Terminata la lettura del testo in Piazza, insieme al corteo di persone che avranno assistito a questa prima parte, attraverseremo le stradine previste dal nostro percorso e prima di giungere a Porto Antico, luogo dove si svolgerà l’ultima parte del lavoro, entrerò in alcuni dei locali (ristoranti, bar, negozi.) dove avrà avvio la parte centrale dell’azione.
Prima di tutto, esprimerò e condividerò con il pubblico del locale, una mia “vergogna” e chiederò se, a prescindere da ogni costrizione e in assenza di giudizio, qualcuno sia disposto a ricambiare la mia con una sua “confessione”. Instaurerò con le persone coinvolte un contatto fisico attraverso le mani e lo sguardo; le ascolterò, operando una reciproca condivisione attraverso uno spazio speciale ed empatico dove esorcizzare la nostra emotività, attraverso la dimensione del qui ed ora specifico del linguaggio performativo.

Gli argomenti di queste confessioni sulla vergogna dovranno riguardare tematiche proprie dell’esistenza umana: la sessualità e quindi l’orientamento di genere, la salute, il lavoro, la morte. Chiederò il permesso di registrare tutte le testimonianze raccolte con le quali mi avvierò lungo Porto Antico per la tappa conclusiva del lavoro. A Porto Antico, con un sistema di amplificazione dell’audio, ascolteremo tutte le testimonianze in una dimensione che sarà affine a un rituale collettivo di trasformazione emotiva, in grado di superare le prigioni psicologiche dei pregiudizi razziali, religiosi e di genere.

Info

Category:

Performance

Date:

28 Giugno 2014